Già oggi la pasta rappresenta appena il 3,5% in valore sul totale dello spreco domestico,ma da qui al 2025 si può fare ancora meglio. Il percorso di responsabilità del settore pastaio: negli ultimi anni il 20% in meno di consumi di acqua e il 21% in meno di emissioni di CO2 equivalente. All’interno della filiera della pasta, il 38% della produzione di CO2 fa capo alla preparazione domestica di questo alimento. Lo spreco domestico di cibo in Italia produce 3,6 miliardi di tonnellate di CO2 annue e un utilizzo pari a 2,5 miliardi di m3 di acqua. I consigli dei Pastai italiani per cercare di ridurre l’uso di acqua e di energia nella preparazione di un buon piatto di pasta. Il ritorno della cottura nella pentola a pressione, anche grazie all’esempio di Michelle Obama e alle “provocazioni” di Davide Scabin: l’80% di acqua in meno e un risparmio annuo potenziale, nel nostro Paese, pari a 17 miliardi di litri di acqua.