Un breve excursus, su e giù per l’Italia, alla ricerca delle più golose e tradizionali ricette di Natale, a prova di pasta lovers
Tortellini o cappelletti? – Ombelico di venere, tortellino, cappelletto, tanti nomi, tante ricette tradizionali, per un classico delle feste. La pasta ripiena, servita nel brodo di carne è un simbolo gastronomico del Natale con le sue curiosità e specificità territoriali. Sull’origine del tortellino, ad esempio, esistono diverse leggende. Una tra queste lo fa nascere in Emilia per opera di un locandiere che sbirciando nella stanza di una ospite sarebbe rimasto colpito dalla bellezza del suo ombelico a tal punto da volerlo omaggiare con la preparazione di questa pasta ripiena a forma di ombelico che oggi tutti conosciamo. Nella versione di Tassoni nella Secchia rapita, invece, l’ombelico sarebbe addirittura della dea della bellezza, Venere. In Romagna, invece, Natale fa rima con cappelletto che differisce dal tortellino emiliano per la lavorazione, in particolare per la chiusura: la pasta, riempita, viene piegata su se stessa e tramite un attrezzo munito di lama circolare le viene data la forma di fagottino. In Piemonte invece non è Natale senza agnolotti, una pasta ripiena tradizionale, dalla forma quadrata e dal ripieno a base di carne arrosto.
E se di curiosità sull’argomento non ne avete abbastanza qui 4 cose che (forse) ancora non sapete sulla pasta ripiena, da snocciolare a tavola fra un assaggio e un brindisi.
Maccheroni di Natale – Li chiamano anche natalini, sono simili agli ziti e sono il primo piatto del menù di Natale in Liguria. Si tratta di maccheroni piuttosto lunghi, tagliati di sbieco alle estremità e hanno un aspetto dorato e liscio. La tradizione ligure richiede che nel giorno della festa i maccheroni vengano cotti nel brodo di cappone, mentre una variante suggerisce di unire al brodo dei pezzetti di salsiccia e di cardo lessato. Il maestro Pellegrino Artusi ne suggerisce anche una versione asciutta con burro, cannella e noce moscata.
Strascinati al ragù di carne – Tipici della Puglia e della Basilicata, con alcune varianti, gli Strascinati sono una pasta simile alle orecchiette ma molto più grandi e aperte, che deve il suo nome al metodo di preparazione, appunto ‘trascinata’. Il più classico condimento per il pranzo di Natale? Con il ragù. E una punta di peperoncino piccante.
Spaghetti con la mollica e pasta con le sarde – Ci spostiamo un po’ più a Sud dove sulla tavola di Natale troneggiano gli spaghetti. In Calabria, il primo piatto delle feste è base di spaghetti, alici e mollica di pane tostata. Fra scacce e sfincioni, anche sulle tavole siciliane delle feste di Natale non mancano gustosi primi piatti, a cominciare dalla pasta con le sarde un classico dalle tante varianti (ogni famiglia ha la sua ricetta): profumatissima con il finocchietto e golosa con l’aggiunta di frutta secca. Tra i primi piatti anche timballi di pasta riccamente conditi, dagli anelletti alle lasagne al ragù, arricchiti con la ricotta setacciata.
E voi avete altre ricette da suggerirci?