I pastai italiani di Unione Italiana Food e International Pasta Organisation accolgono l’invito della food star Samin Nosrat e del New York Times a preparare e condividere una ricetta di lasagna sui social per celebrare la passione per pasta e la convivialità, sebbene in maniera virtuale, in un periodo in cui iniziamo davvero a sentirne la mancanza. In Italia, a partire dalle ore 11 (CET) di domenica 3 maggio food blogger e appassionati sono invitati a condividere le loro migliori ricette sui social con l’hashtag #TheBigLasagna con IG stories, dirette live e selfie dei propri “lasagna moment”
Non esiste una ricetta di pasta in grado di esprimere convivialità, calore e amore come la lasagna. Ma esiste un’unica passione, italiana e internazionale, per questo piatto. Cosa succederebbe se ci riunissimo tutti, nell’unico modo in cui ci è possibile adesso, per cucinare insieme e trasformare lo spazio digitale in una grande tavolata domenicale? E quale piatto migliore di una lasagna confortante? Il “proclama” arriva dal New York Times e dalla giornalista Samin Nostrat, nota food star della serie Netflix “Salt Fat Acid Heat”, per celebrare uno dei piatti più iconici della domenica e delle feste.
L’invito è di preparare la propria lasagna e mangiarla virtualmente insieme domenica 3 maggio a partire dalle ore 11 (CET). Per partecipare con la propria versione della lasagna, basterà utilizzare gli hashtag #TheBigLasagna e #WeLovePasta e cimentarsi in dirette video, condividere opinioni, foto e consigli su Instagram, Facebook e Twitter per celebrare la pasta più golosa, la regina delle feste e delle tavole della domenica in famiglia (e non).
Un piatto antico, di casa in tutte o quasi le tradizioni italiane regionali, amatissimo all’estero, che grazie alla sua versatilità oggi si riscopre trendy. Secondo una ricerca Doxa-Unione Italiana Food [1], la pasta al forno è infatti il piatto di pasta preferito dai Millennials (i giovani under35), davanti a mostri sacri come Carbonara, spaghetti con le vongole e pasta al pomodoro. Piace soprattutto alle donne e a chi abita nel Sud del Paese, ma il gradimento per questa specialità dai molti volti è unanime. Curiosità: è fra i primi ricordi di pasta e fa battere il cuore al 17% degli italiani, dopo gli spaghetti al pomodoro e la minestrina della sera.
“Dici pasta al forno e pensi subito al pranzo della domenica – afferma Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani di Unione Italiana Food. Oggi il piatto delle feste, quello che racconta al meglio la versatilità della pasta e la sua anima conviviale, gustosa e accogliente, diventa simbolo di un nuovo modo di stare insieme in una sala da pranzo virtuale. In un momento in cui siamo costretti a tenere a distanza socialità e convivialità, preparare e condividere la foto o un video di un piatto di pasta è un modo per sentirsi di nuovo vicini e uniti, nel segno di una ricetta sinonimo di piacere, conforto e gioia”.
PASTA AL FORNO, REGINA DEGLI AVANZI PER AIUTARE L’ITALIA IN QUARANTENA A NON SPRECARE IL CIBO
Timballi e pasticci di pasta nascono tutti come piatti di recupero. E la pasta al forno è la soluzione perfetta per ridurre i 145 kg di cibo che ogni italiano spreca in un anno. A maggior ragione in un momento storico in cui ottimizzare dispensa e frigorifero sono un mantra dettato dalla necessità.
La pasta è la base per una teglia “svuotafrigo”, condita per esempio con avanzi e alimenti prossimi alla scadenza, come per esempio formaggi, latticini, salumi e verdure già cotte. E se si affronta la quarantena da soli in casa, è l’ideale perché consente il recupero degli avanzi e si può congelare. Inoltre, anche la pasta del giorno prima può trasformarsi in un goloso sformato. E gli italiani lo sanno bene, visto che oggi la pasta rappresenta appena il 3,5% in valore sul totale dello spreco domestico. Inoltre, l’impronta ecologica di una porzione di pasta da 80 grammi è minima (1m2 globale) e, che sia in cartone o in film plastico, il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali d’imballaggio.
LE LASAGNE IN ITALIA E QUELL’ETERNA SFIDA TRA BOLOGNA E NAPOLI
La lasagna come la conosciamo oggi è nata dal connubio di varie tradizioni culinarie. Bologna al Nord e Napoli al Sud da sempre si contendono i natali e l’ortodossia della pasta a strati. Alle due latitudini corrispondono altrettante interpretazioni della ricetta, a cominciare dall’utilizzo di besciamella e ricotta: la versione bolognese prevede una sfoglia di pasta all’uovo (anche verde, con l’aggiunta di spinaci nell’impasto) e l’utilizzo del ragù alla bolognese, Parmigiano Reggiano, besciamella e burro; la lasagna napoletana presenta invece una sfoglia bianca, di solito non all’uovo, con ragù al pomodoro, polpette, ricotta vaccina, provola, pecorino o altri latticini.
LASAGNA PER TUTTI: SENZA GLUTINE, INTEGRALE, VEGETARIANA E… SPAZIALE
Il pranzo della festa è democratico e la lasagna non è da meno. Se da tempo i produttori italiani hanno sdoganato la produzione di sfoglie con farina integrale o senza glutine, che rendono la pasta al forno un piatto adatto a tutti, non mancano, sul fronte dei condimenti, declinazioni in chiave light che alleggeriscono le ricette tradizionali, negli ingredienti e nei tempi di cottura. Olio d’oliva al posto del burro, ragù di carni bianche, di pesce o vegetali, cotture brevi, besciamella vegetariana. E se tanti chef si sono misurati con le declinazioni gourmet della pasta al forno (dal Vesuvio di maccheroni di Alfonso Iaccarino alla Lasagna postmoderna secondo Massimo Bottura, cui ha dedicato un servizio persino il New York Times), c’è già chi ha pensato a mandarla nello spazio. L’astronauta italiano Luca Parmitano ha provato in orbita la Space-Lasagna: una ricetta realizzata da Davide Scabin, disidratata e termostabilizzata, più leggera di quella tradizionale, perfetta per sentire aria di casa anche a gravità zero.
I CONSIGLI DI UNIONE ITALIANA FOOD PER CUOCERLA AL MEGLIO
Per ridurre il rischio di seccare la pasta, coprirla per ¾ di cottura con carta stagnola e preferire a ferro e alluminio le pirofile in vetro o ceramica; utilizzare condimenti non troppo acquosi e ungere con attenzione il fondo e i bordi del recipiente. La pasta secca rende di più (e assorbe meno sugo) della pasta fresca. Sorvegliarla sia in cottura che durante la gratinatura finale. E ancora, la lasagna deve cuocere a una temperatura più bassa dei cannelloni; la cottura al forno, gelatinizzando gli amidi, “congela” la cottura della pasta mantenendola al dente anche per il giorno dopo.