Aumentano le ore di luce, influenzando i ritmi circadiani, cambia l’ambiente esterno, con sbalzi di temperatura e di umidità, si modificano le nostre abitudini e anche l’organismo ne risente. Stanchezza, spossatezza, irritabilità, ansia, insonnia sono gli effetti del cosiddetto Disordine Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder), un fenomeno che riguarda 6 italiani su 10 (Fonte: In a Bottle). Secondo la ricerca, condotta nel 2021 da un pool di 30 esperti tra psicologi, nutrizionisti e dietologi su 2.300 italiani, con l’arrivo della bella stagione tra le sensazioni più diffuse c’è la stanchezza cronica (62%), aumentano i livelli di irritabilità (52%) e i continui sbalzi di umore (33%), insieme a una ipersensibilità agli stimoli esterni (19%), mentre diminuisce la capacità di concentrazione (23%).
In questo periodo anche l’intestino è sottoposto a una fase di assestamento: gli sbalzi termici possono provocare un abbassamento delle difese immunitarie, e intestino e sistema immunitario sono strettamente collegati tra loro. Basti pensare che circa il 70% delle cellule immunitarie si trovano proprio nell’organo che ospita 39 trilioni i batteri, virus e funghi, che insieme costituiscono il microbiota intestinale. L’alimentazione, per il 70% degli specialisti, è uno degli elementi fondamentali per combattere i malesseri legati al cambio di stagione. In particolare, la pasta, ricca di Triptofano e Vitamine del gruppo B, rilassa e potrebbe rivelarsi una scelta oculata se siamo stressati e soffriamo d’insonnia.
“La primavera condiziona alcuni orologi biologici del nostro organismo – conferma Luca Piretta, specialista in Gastroenterologia all’Università Campus Biomedico di Roma – ma un rimedio c’è ed è a facilmente applicabile a tavola. Ci sono alcuni alimenti consigliati nel cambio di stagione per il “risveglio” generale, tra cui legumi, cioccolato, noci e mandorle, oltre a broccoli, carciofi e fragole. La pasta, in particolare, è un’ottima alleata per vari motivi, rilassa, facilita il sonno e se mangiata nella giusta porzione e con i giusti condimenti non fa ingrassare, anzi fa dimagrire”.
Con l’aiuto dell’esperto, ecco i 5 motivi per cui la pasta aiuta a combattere lo stress da cambio di stagione:
1.Contiene Triptofano, il precursore della serotonina che regola l’umore
I carboidrati complessi, come la pasta, assicurano un apporto sufficiente di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina, che regola l’umore. Inoltre, le vitamine del gruppo B, presenti in quantità maggiore nella pasta integrale, implicano il rilassamento muscolare; soprattutto la B1, fondamentale per il sistema nervoso centrale, stimola la produzione di serotonina.
2. Ha un potere ipnoinducente, grazie all’assorbimento di melatonina
Il consumo di pasta favorisce la sintesi di insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di melatonina, orientando il ritmo del sonno. E un sonno lungo e ristoratore è inversamente correlato all’aumento di peso, riducendo gli ormoni responsabili della fame. Inoltre, masticare lentamente e accuratamente ha un potere rilassante e stimola i recettori che agiscono sul senso di sazietà, riducendo quel senso di fame che ci porta ad introdurre altro cibo.
3. È un’ottima fonte di carboidrati e glucosio, il carburante per cervello e muscoli
La pasta è un’ottima fonte di carboidrati complessi, che forniscono energia a lento rilascio oltre a essere una preziosa fonte di glucosio, il carburante fondamentale per cervello e muscoli. Non a caso, la pasta e i carboidrati sono fondamentali nell’alimentazione di chi pratica attività fisica a livello agonistico o amatoriale, perché consentono di integrare il glucosio muscolare perso con lo sforzo fisico. Resistenza e rendimento dipendono proprio dal contenuto di glicogeno muscolare ed epatico.
4. È sinonimo di convivialità, generando reazioni emotive positive
La pasta rende felici e la motivazione è anche psicologica. La pasta è per eccellenza sinonimo di convivialità, il suo consumo e la sua preparazione sono associati alla compagnia a tavola, generando reazioni ad alto impatto emotivo che scalzano le condizioni umorali negative. Un buon piatto di pasta non è solo re della tavola e una gratificazione per il palato che fa bene alla convivialità ma anche un alimento che stimola le endorfine, anche definite “ormoni della felicità”.
5. Associata a determinati abbinamenti, acquisisce altri benefici
Per esaltare il potere antistress della pasta, alcuni condimenti possono giocare un ruolo strategico. L’olio extravergine d’oliva è un vero toccasana per il suo potere di spegnere le infiammazioni, si può aggiungere a crudo oppure saltando la pasta in padella a fine cottura. Buona idea anche optare per un piatto unico di pasta, abbinato a proteine magre come pesce, legumi e verdure, cotte o crude: impegnano la digestione rallentando l’assorbimento di carboidrati.