Se a Mosca la pasta è una tendenza, in Italia dimostra di essere … una certezza. Ancora una volta ci confermiamo paese leader per la produzione (con 3,2 milioni di tonnellate precediamo Usa, Turchia, Brasile e Russia). Siamo anche i più assidui consumatori, con 24 kg pro capite nel 2015, davanti a Tunisia (16 kg pro capite), Venezuela (12 kg) e Grecia (11,2 kg). Seguono poi i paesi in cui il consumo pro capite oscilla tra gli 8 e i 9 kg: Svizzera (9,2), USA e Argentina (8,8 kg) tallonati da Iran e Cile (8,5 kg). Con 7,8 kg pro capite, la Russia si attesta al decimo posto.
Pasta made in Italy: Germania primo mercato, Emirati Arabi e Far East i più promettenti – Nel 2015 l’Italia ha esportato 1,8 milioni di tonnellate di pasta, il 56% della produzione. La Germania si conferma il mercato principale per gradimento di pasta tricolore, con oltre 360mila tonnellate e un’incidenza di quasi il 20% del totale, un trend in crescita anche nel primo semestre 2016 (+2,3%). Seguono Regno Unito (257mila tonnellate), e Francia (239mila tonnellate). Sono gli USA il primo mercato di sbocco extraeuropeo (149 mila tonnellate con un’incidenza di 8,2% sul totale) seguiti dal Giappone (66 mila tonnellate e un peso del 3,6% sul totale).
Nei primi sette mesi del 2016, i mercati più dinamici per la pasta italiana sono stati: in Asia la Corea del Sud (+20,6%) e la Cina (+16,4%), mentre si è registrato un vero e proprio boom negli Emirati Arabi Uniti (+67%). Nelle Americhe l’exploit della Colombia (+22%) e le conferme di USA (+7,3%) e Canada (+6,7%). Intanto in Europa la pasta italiana subisce (ma non troppo) l’effetto Brexit, registrando un -2,7% a volume in UK.
Una mini guida salva ricette – Trovare la pasta in ogni angolo del mondo ci può far sentire a casa ovunque ma significa anche scoprire ricette nuove, abbinamenti inaspettati o… “storpiature”. Pensando all’universo dei nuovi consumatori, abbiamo realizzato una mini guida (che trovate qui) per aiutare gli absolute beginners di tutto il mondo a preparare senza errori le ricette più famose e cliccate al mondo: pasta al pomodoro e basilico, carbonara, pasta al pesto, cacio e pepe, pasta fredda (primavera), pasta al ragù e amatriciana. Alcuni consigli: cottura risottata per legare la pasta al pomodoro, uovo e pecorino a crudo (fuori fiamma) per salvare la carbonara, la manualità del mortaio (no al frullatore) per un pesto perfetto homemade, cottura lunga almeno 3 ore e poco sale per il ragù, cottura “a secco” per la pasta fredda. E per chi vuole fare del bene al pianeta, risparmiando acqua e gas, c’è la cottura in pentola a pressione.