Un anno di pasta in 5 best moment

Cinque istantanee del 2016 che volge al termine che noi pasta lover porteremo nel cuore (e nel nuovo anno)

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And the winner is – Dai “classici” della nostra tradizione, come la pasta alla marinara o quella alla puttanesca, alla raffinata pasta al tartufo, alla popolare pasta e fagioli. Le star di Hollywood amano la pasta e ne trainano il consumo negli Usa, dove il 77% degli americani la mangia almeno una volta a settimana. AIDEPI (Associazione degli Industriali del dolce e della pasta italiani), in occasione delle prestigiose nomination, ha raccontato le ricette di pasta preferite dalle star candidate alla notte degli Oscar… e abbiamo scoperto che Penelope Cruz mangerebbe «spaghetti a pranzo e a cena, in pratica tutto il giorno!» ed  è diventata un’esperta di pasta alla carbonara, quella «vera con il guanciale». Specialità romana che ha stregato anche Halle Berry e una vecchia conoscenza come Robert De Niro, talmente appassionato da farsela preparare espressa, in un’occasione rimasta celebre, pochi minuti prima di partire all’Italia e gustarsela, in un curioso take away d’autore, in volo. Abbiamo scoperto dal New York Magazine che per gli americani la pasta cacio e pepe è stato eletto il piatto di pasta più cool del 2016. Ma la semplicità della ricetta più antica (pare risalga al 1200) della tradizione romana e contadina, da tempo ha stregato Michey Rourke, Woody Allen e Michael Douglas, mentre famose sono la cacio e pepe fuori orario di Al Pacino, entusiasta per un piatto di spaghetti cacio e pepe preparato a ristorante chiuso, e di George Clooney e Danny De Vito, con un improbabile spaghettata delle 5 di mattina. Un 2016 da Oscar!

 

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Giovani che amano la pasta – Non sono solo americani e attori di Hollowood ad amare la pasta anche i Millennials di casa nostra. Una ricerca AIDEPI – DOXA rivolta ai 15-35enni italiani sul loro rapporto con la pasta ha rivelato che fra i giovani italiani c’è tanta voglia di semplicità e tradizione (le ricette più amate sono la pasta al forno e la carbonara) e una frequenza di consumo inaspettata (praticamente tutti i giorni, ma per un 25% addirittura due volte al giorno). Il 37% dei giovani la prepara da solo mentre il 63% non potrebbe vivere senza (ma rinuncerebbe senza sacrifici a vino e birra). Tra le ricette preferite dai giovani trionfano quelle che molti ristoranti di tendenza, oggi, probabilmente si rifiuterebbero di mettere nel menù, considerandole banali: lasagne/pasta al forno (22%), carbonara (18%), spaghetti alle vongole (12%), pomodoro e basilico (12%) e tagliatelle al ragù (11%).  In questo contesto la carbonara diventa un vero e proprio fenomeno. Saldamente al secondo posto in tutte le fasce di età, nel Nord ovest (pur essendo nata nel Centro Italia) è la ricetta in assoluto più amata da ragazzi e giovani adulti.  Sorprende il terzo posto a pari merito tra il classico pomodoro e basilico e un più ricercato spaghetti alle vongole, il cui successo si attesta soprattutto dai 30 in su, segno di una evoluzione dei gusti con l’avanzare dell’età. E per chi cerca, invece, di dare un “sesso” a tutto, sappiate che il ragù si declina quasi sempre al maschile, mentre il pomodoro e basilico, si tinge molto più spesso di rosa…

 

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Campioni…anche a tavola – Il 2016 sarà ricordato anche come l’anno delle Olimpiadi e della rivincita dei carboidrati nella dieta dei campioni, dopo decenni di egemonia della “dieta del marine”: ben 2700 i kg di pasta italiana in Brasile per atleti e addetti ai lavori, con l’avallo della comunità scientifica internazionale che in un documento di consenso ha ribadito l’importanza dei carboidrati nella dieta dello sportivo, prima, durante e dopo la gara. E curiosando nel menù dei campioni e delle leggende olimpiche abbiamo scoperto che ci sono nomi eccellenti tra gli sportivi più grandi di tutti i tempi innamorati del nostro primo piatto nazionale: il recordman di medaglie olimpiche Michael Phelps ha dichiarato di mangiare 1 kg di pasta al giorno, mentre la tennista Serena Williams (vegetariana), ha sempre festeggiato le sue 4 vittorie agli Internazionali d’Italia con un piatto di pasta. Anche nel menù di Usain Bolt figura la pasta (accanto a manzo sotto sale e frutta tropicale), mentre il grande mezzofondista marocchino Hicham El Guerrouj sostiene di amare così tanto spaghetti e lasagne che potrebbe fare da testimonial per la pasta italiana. Ma forse le testimonianze più emozionanti (e insospettabili) pro pasta e carboidrati arrivano da due “miti” del passato: Jesse Owens, l’eroe di Berlino ’36, prima delle gare mangiava solo pasta, fornitagli da un amico della Little Italy. E Paavo Nurmi, leggenda del mezzofondo degli anni Venti, capace di vincere 12 medaglie olimpiche seguendo una dieta vegetariana, quando il modello alimentare iperproteico andava per la maggiore.

A far da portabandiera dei pasta lover di casa nostra anche la campionessa di tennis Flavia Pennetta che tra i motivi del successo della “dieta della pasta” sottolinea come l’aspetto psicologico sia di fondamentale importanza e ricorda la spaghettata extralarge in famiglia per festeggiare la vittoria dello US Open 2015:  “eravamo a Brindisi, a casa dei miei genitori insieme agli amici e ci siamo ritrovati tutti intorno ad una padella enorme di pasta. Sarà stata almeno 1metro di diametro!”. Anche il canottiere Giuseppe Vicino, campione del mondo 2015 nel 4 senza e medaglia di bronzo a Rio, dichiara che per prepararsi all’intenso sforzo fisico di gare e allenamenti ne mangia anche 400g al giorno e racconta l’epica scorpacciata al compleanno di un amico: “nonostante l’avvertimento del cameriere, ordiniamo porzioni molto abbondanti come nostro solito. Siamo canottieri! Appena arrivano i piatti parte la sfida a chi ne mangia di più. Ho vinto io, 4 piatti e mezzo di pasta. Ne mangerei all’infinto!

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Pennette alla vodka, il ritorno – Sembrava un piatto al tramonto, nascosto nel vecchio ricettario di cucina che un po’ tutti abbiamo in casa. A fargli compagnia altri must degli anni ’80: dai giubbotti da paninaro ai cerchietti colorati, dai leggings agli occhiali stile Top Gun. E invece le penne alla vodka, simbolo della cucina di rottura e modaiola di allora, stanno vivendo oggi una seconda età dell’oro. Nell’ultimo Foods Trend Report di Google la pasta alla vodka è la ricetta più ricercata online negli USA dopo quella alla bolognese. In occasione della Giornata Mondiale della Pasta 2016, che si è festeggiata a Mosca, i pastai italiani di AIDEPI hanno recuperano questo piatto scegliendolo come simbolo della manifestazione. Un piatto che sancisce la vicinanza tra due mondi e due culture gastronomiche. E racconta la storia di uno scambio spontaneo, che unisce l’icona dell’italianità in cucina, la pasta, a uno dei simboli della Russia, la vodka. Tanto più che un po’ di Russia nella storia di successo mondiale di spaghetti e maccheroni c’è sempre stata: nell’Ottocento i pastai italiani facevano a gara per accaparrarsi i pregiati grani russi per fabbricare la loro pasta. A leggerne il nome, verrebbe da chiedersi se questa ricetta arriva proprio dal Paese del Volga. Invece, l’unica certezza che si ha sulla pasta alla vodka è che non si tratta di un piatto russo. Molti russi ancora oggi non sanno del successo di questo piatto nell’Italia degli anni Ottanta… Anche perché il boom della pasta in questo Paese si concentra negli ultimi 15 anni. Le testimonianze più accreditate riconducono l’origine di questo piatto a due ipotesi: che sia nato a metà degli anni Settana in un ristorante di Bologna, il “Dante”, dove veniva preparato flambé davanti ai commensali. Per altri sarebbe stato inventato da uno chef di New York.

 

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La pasta che verrà –  Alla domanda quale sarà la pasta degli anni a venire i giovani italiani (indagine AIDEPI-DOXA) rispondono: spaghetto pomodoro al basilico. Il piatto simbolo del futuro per il 42% dei giovani sarà esattamente quello di oggi, che si conferma un ever green trans generazionale.  Un po’ più aperti all’innovazione, il 17% dei ragazzi pensa a un set di pasta con tutti gli ingredienti pronti, puliti e dosati; il 13% immagina una pasta da cucinare con i wok insieme a ingredienti di cucine diverse; il 12% vorrebbe una pasta da ordinare con una app che arriva a casa già pronta; l’8% che la preferirebbe pronta da scaldare al microonde e un altro l’8% si aspetta di avere la possibilità di farsela a casa, con una stampante 3D.

 

Non resta che augurare un buon 2017 a tutti quelli che amano la pasta!