Quest’anno che volge al termine sarà sicuramente ricordato come l’anno di Expo, l’anno in cui sembra che il mondo si sia seduto alla stessa tavola, Paesi geograficamente distanti tra loro hanno annullato le distanze scambiando cibi e ricette, culture differenti si sono confrontate davanti ai fornelli proponendo le tipicità alimentari e le tecniche di cottura derivanti da tradizioni più o meno antiche. Ma qual è stato il piatto che ha maggiormente entusiasmato il pubblico? Con 13.775 menzioni, il piatto nazionale, la Pasta, si classifica al primo posto tra i cibi che hanno catturato maggiormente l’attenzione. Secondo posto per il latte con 12.842 menzioni e terzo gradino del podio per il caffè, citato in 12.430 articoli (dati Eco della Stampa).
Ecco quindi 10 cose da portare nel 2016 all’insegna della pasta italiana di qualità
1 – è amica dell’ambiente. In questi ultimi anni la filiera per la lavorazione della pasta ha ridotto notevolmente i consumi idrici e le emissioni di gas serra. Si tratta di un risparmio del 21% di acqua e del 20% di Co2. E la tendenza si conferma positiva anche negli anni a venire;
2 – è un ottimo strumento per contrastare la fame nel mondo. Non solo è nutriente e offre una durevole sensazione di sazietà, la pasta è un alimento ideale anche nelle zone del globo in cui scarseggia l’acqua per la cottura. Recentemente lo chef stellato Davide Scabin ha dimostrato che con una particolare cottura in pentola a pressione si risparmia più dell’80% dell’acqua necessaria alla cottura;
3 – è versatile. La pasta si adatta perfettamente a tecniche e condimenti delle più disparate culture. Che sia cotta nel wok, condita con alghe o mangiata con le bacchette, la pasta è in grado di mettere d’accordo tutti i commensali che non voglio rinunciare alle proprie abitudini se pur mangiando ‘italiano’.
4 – riduce gli sprechi alimentari. Occupa poco spazio e si mantiene a lungo: la pasta deve il suo successo anche a queste caratteristiche. Si può conservare in dispensa per mesi senza che perda le sue caratteristiche. Se avanza dopo cotta si può riutilizzare il giorno successivo in un’infinità di maniere, frittata di maccheroni in primis;
5 – è adatta a tutti. La pasta non ha controindicazioni, salvo specifici casi clinici, s’intende. Si addice all’alimentazione dei più piccoli come a quella dei più grandi. È ideale per lo studente impegnato con gli esami e con lo sportivo alle prese con le competizioni. È perfetta per la donna in gravidanza e per la pausa pranzo dell’impiegato;
6 – è democratica. Non solo adatta a tutti i palati, ma anche a tutte le tasche! Con una spesa minima è, infatti, possibile sfamare la famiglia quotidianamente o attrezzare una cena dell’ultimo minuto per ospiti numerosi e affamati. Una regola che vale ancor di più nei paesi in via di sviluppo in cui a incidere sono anche i costi contenuti di trasporto dovuti alla praticità delle confezioni;
7 – è buona e fa bene. Con il suo contenuto di fibre e carboidrati, la pasta è un alimento completo che soddisfa la domanda energetica dell’organismo umano. Il cervello trae nutrimento dai carboidrati mentre le fibre garantiscono linearità nel lavoro dell’apparato digerente;
8 – è buona ed è divertente. In Germania si tengono buoni i bambini durante le feste con un gioco simile al nostrano ‘un due tre, stella’. Si chiama ‘stop’ e si gioca mangiando gli spaghetti. Per i più capricciosi, invece, esistono formati divertenti come quelli a forma di animale o di lettera di alfabeto;
9 – è in continua evoluzione. Fuori dai confini nazionali la pasta gode di un tale consenso che le realtà produttive stanno studiando imballaggi e soluzioni per facilitare il più possibile la preparazione con strumenti differenti da quelli impiegati in Italia. Maggior presenza d’acqua nell’impasto per velocizzarne la cottura o nutrienti calibrati per le popolazioni con particolari esigenze, come quelle del Sud America;
10 – crea ricchezza al Sistema Italia. L’Italia è la prima nella classifica mondiale per i volumi d’esportazione della pasta. Con le più di due milioni di tonnellate esportate, circa il 57% della produzione nazionale, il settore pasta vanta introiti che sfiorano quota 2 miliardi di Euro. A questa stima, inoltre, va aggiunto che la pasta fa anche da volano al consumo di prodotti tipici del primo piatto all’italiana come pomodoro, olio e formaggio.