“Un piatto di pasta, di riso o di mais, oltre alle calorie che contiene, fornisce proteine (e non poche), fibra, vitamine e minerali” e “con meno del 45% di calorie da carboidrati la dieta non è adatta alla salute del cervello”: parlano chiaro le opinioni di Andrea Ghiselli, ricercatore Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura e Pietro A. Migliaccio, Medico Nutrizionista, Specialista in Gastroenterologia, Presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione (S.I.S.A.).
Perdere peso è un’operazione che necessita di tempi lunghi e di un approccio ‘educativo’ verso l’adozione di un corretto regime alimentare. Stressare l’organismo, infatti, può avere effetti peggiori di quelli che si rischiano, per esempio, mostrando qualche chilo di più in spiaggia. Soprattutto se ci si affida a diete miracolose. Tra queste le cosiddette ‘low-carb’ vanno sicuramente evitate. La chetosi è uno dei problemi più comunemente riscontrati nelle diete iperproteiche che indicano una riduzione sotto i 100 grammi al giorno di carboidrati. L’insufficienza o l’assenza di glucosio nel sangue costringe l’organismo a cercare altrove le fonti energetiche di cui ha bisogno. Si registra, inoltre, un eccesso nell’accumulo delle proteine con conseguente affaticamento per reni e fegato. Gli esperti concordano anche sul fatto che un apporto scarso di fibre e antiossidanti esponga al rischio tumorale vescica, seno, stomaco e colon retto.
Altro allarme è rivolto a chi decide di cimentarsi in questo tipo di ‘diete’ per moda, senza conoscerne realmente gli effetti sul proprio organismo. Una ricerca commissionata alla Doxa da AIDEPI (Associazione industriali del dolce e della pasta italiana) dal titolo “Diete low carb: cosa ne pensano gli italiani” ha fatto chiarezza sul reale impatto di queste diete nel nostro Paese. Solo il 5% degli italiani ha sentito parlare delle diete low carb. Il 70%, una volta spiegato che si tratta di diete ad alto contenuto di proteine e grassi e a basso o nullo apporto di carboidrati, le considera “un controsenso nel Paese della Dieta Mediterranea”, il 57% afferma che non le prenderà mai in considerazione. Il 2% dei nostri connazionali, però, ha dichiarato di averne seguita una, ma la percentuale di chi si dimostra interessato a seguirla in futuro è del 18%.
È bene ricordare, quindi, che tutte le diete low carb si basano su un regime fortemente squilibrato, troppo ricco di grassi e proteine animali con limitato apporto di frutta e verdura (che non dovrebbe scendere mai sotto le 5-7 unità al giorno). Meglio ridurre le porzioni, variare il menu e concedersi un po’ più di attività fisica durante tutto l’anno, quindi, che sottoporsi a mortificanti e rischiose privazioni per brevi periodi, come quando si avvicina la prova costume o subito dopo essersi accorti di non averla superata a pieni voti.