Proprio in questi giorni in cui la Francia si attiva con la legge anti spreco che obbliga i supermercati a donare tutti i prodotti in scadenza o invenduti (altrimenti destinati alla spazzatura) agli enti assistenziali, AIDEPI rilancia una “sfida” ai pasta lovers proponendo di ridurre lo spreco domestico di pasta del 50% in 10 anni. Già oggi la pasta rappresenta appena il 3,5% in valore sul totale dello spreco domestico, ma da qui al 2025 si può fare ancora meglio.
Per fortuna le cose stanno lentamente cambiando. Ma lo spreco alimentare domestico resta un fenomeno di portata davvero rilevante, come dimostrano i numeri di una analisi realizzata da AIDEPI, in occasione dell’Earth Day 2015, che valuta l’effetto sull’ambiente dei circa 48 kg di cibo che ogni anno la famiglia media italiana getta nella spazzatura, sia prima di cucinarlo (perché è scaduto o magari si è deteriorato) che dopo (perché si sono calcolate male le dosi).
“Il fatto che la pasta rappresenti oggi appena il 3,5% del valore economico di questa forma di spreco e che sia uno degli alimenti più amici dell’ambiente – dal 2008 a oggi i consumi idrici si sono ridotti del 20% circa, i rifiuti recuperati sono arrivati al 95% del totale e l’emissione di CO2 equivalente è diminuita di circa il 21%- spiega Riccardo Felicetti, Presidente del Gruppo Pasta di AIDEPI – non ci spinge ad accettare passivamente questo fenomeno. Lanciamo perciò una sfida a tutti i pasta lovers, che sono la quasi totalità degli italiani: fare proprio l’obiettivo che si è posto il Parlamento europeo di ridurre del 50% entro il 2025 la quantità di cibo gettato nella spazzatura. Per la pasta significa passare da circa 6 chilogrammi annui a famiglia a meno di 3… Anzi, possibilmente a zero”.
Ricetta di pasta a basso impatto ambientale – Oltre i numeri, arriva da AIDEPI anche qualche consiglio pratico per diminuire, anche se di poco, l’impatto sull’ambiente nella preparazione di un buon piatto di pasta: utilizzare solo la quantità d’acqua necessaria, in media 1 litro per 100 grammi di pasta, ma se è corta ne serve il 30% in meno (700 ml); usare sempre il coperchio sulla pentola per far bollire l’acqua in meno tempo e consumare meno gas; non mettere mai il sale prima che l’acqua inizi a bollire, poiché si rallenterebbe il processo di ebollizione, e utilizzare l’acqua di cottura per innaffiare le piante in balcone ed evitare di sprecare nuove risorse idriche.