Come sanno bene i #pastalover, la pasta è l’alimento ideale quando si vuole consumare un pasto sano e allo stesso tempo godibile e piacevole. Soprattutto se associata a condimenti a basso contenuto di grassi e ricchi di fibre, come verdure e legumi, o nutrienti e ricchi di proteine come pesci magri e carni bianche, la pasta si rivela una preziosa alleata della salute e del benessere a tavola. Dal buon indice glicemico, alle vantaggiose proprietà organolettiche e nutrizionali, ecco almeno 5 motivi per continuare a scegliere la pasta
Cardine della dieta mediterranea – Cento grammi di pasta forniscono un apporto energetico pari a circa 360 kcal, di cui circa il 70% sotto forma di carboidrati complessi, una quota proteica pari al 10-13% e un contenuto in grassi trascurabile. La pasta è quindi un’importante fonte di energia per le funzioni dell’intero organismo. Come accennavamo, in abbinamento ad altri alimenti come pesce, carne, formaggio, verdure, olio, è usata per la preparazione di numerosi piatti unici che forniscono un buon apporto sia energetico che di nutrienti. Mentre consumata assieme ai legumi, rappresenta un piatto di alto valore nutrizionale e facilmente digeribile. Non dimentichiamo, inoltre, che la pasta è il cardine della cosiddetta Dieta Mediterranea, considerata dai più autorevoli nutrizionisti la regina dei regimi alimentari salutari.
Energia a lento rilascio:La pasta è un’ottima fonte di carboidrati complessi, che forniscono energia a lento rilascio oltre a essere una preziosa fonte di glucosio, il carburante fondamentale per cervello e muscoli. A differenza degli zuccheri semplici che offrono energia a rapido rilascio, l’energia fornita da un piatto di spaghetti viene rilasciata gradualmente e dura più a lungo, garantendo un maggiore senso di sazietà.
La questione dell’indice glicemico: picchi glicemici dopo i pasti? Sicuramente non è colpa della pasta. E se è vero che come tutti gli alimenti ricchi in carboidrati, la pasta influenza la glicemia, particolarmente dopo i pasti, è anche vero che questo effetto è molto meno rilevante che per altri alimenti come il riso, il pane, le patate e la polenta. Dura e compatta la struttura della pasta favorisce un lento rilascio degli zuccheri durante la digestione, senza bruschi innalzamenti della glicemia. Questo spiega anche il suo elevato potere saziante che si protrae per diverse ore limitando, così, l’esigenza di ricorrere a snack poco salutari per far fronte agli accessi di fame tra un pasto e l’altro.
Non fa ingrassare: Per stare bene il nostro organismo, ogni giorno, deve introdurre nelle giuste proporzioni proteine, grassi, zuccheri, vitamine, sali minerali, fibre vegetali e acqua. I carboidrati o zuccheri devono essere il primo e il più importante dei macronutrienti. Il 55-60% delle calorie totali di una dieta dovrebbe provenire dai carboidrati. Quelli complessi, come l’amido (il costituente principale della pasta), sono i migliori, e questo in ragione del loro ridotto indice glicemico. Un basso indice glicemico si traduce in una più prolungata sazietà, un peso migliore, un minore rischio di malattia
Senza glutine non è light – Non c’è ragione di eliminare il glutine (e la pasta) se non si è affetti da celiachia o ipersensibilità. Gluten free, infatti, non significa light e il rischio, oltre a uno sbilanciamento nella dieta, è di compensare l’adeguato e necessario apporto di carboidrati complessi con un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi, che determinerebbe un maggior apporto calorico. Ottenendo quindi esattamente l’opposto dell’effetto sperato.
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