Dopo decenni di egemonia della “dieta del marine” iperproteica, a Rio 2016 si sancisce la rivincita dei carboidrati nell’alimentazione dello sportivo. Saranno, infatti, 2700 i kg di pasta italiana in Brasile per atleti e addetti ai lavori. La rincorsa inizia negli anni Settanta grazie ai successi degli atleti italiani votati alla “dieta della pasta” che aprono le porte del Villaggio Olimpico allo “chef pastasciuttaro” (prima volta a Montreal 1976)… Le conferme della comunità scientifica arrivano in un documento di consenso internazionale firmato da 20 esperti: carboidrati indispensabili nella dieta dello sportivo, prima, durante e dopo la gara.
Così, alla vigilia delle Olimpiadi di Rio 2016, siamo andati a curiosare nei menù dei campioni pasta lover di tutti i tempi ed ecco cosa abbiamo scoperto!
QUANDO LA PASTA INCONTRA LE LEGGENDE – Nomi eccellenti tra gli sportivi più grandi di tutti i tempi innamorati del nostro primo piatto nazionale: il recordman di medaglie olimpiche Michael Phelps ha dichiarato di mangiare 1 kg di pasta al giorno, mentre la tennista Serena Williams (vegetariana), ha sempre festeggiato le sue 4 vittorie agli Internazionali d’Italia con un piatto di pasta.
Anche nel menù di Usain Bolt figura la pasta (accanto a manzo sotto sale e frutta tropicale), mentre il grande mezzofondista marocchino Hicham El Guerrouj sostiene di amare così tanto spaghetti e lasagne che potrebbe fare da testimonial per la pasta italiana.
Ma forse le testimonianze più emozionanti (e insospettabili) pro pasta e carboidrati arrivano da due “miti” del passato: Jesse Owens, l’eroe di Berlino ’36, prima delle gare mangiava solo pasta, fornitagli da un amico della Little Italy. E Paavo Nurmi, leggenda del mezzofondo degli anni Venti, capace di vincere 12 medaglie olimpiche seguendo una dieta vegetariana, quando il modello alimentare iperproteico andava per la maggiore.
SPAGHETTATA PER FLAVIA PENNETTA – Tra i motivi del successo della “dieta della pasta” tra gli sportivi c’è anche l’aspetto psicologico: oltre a far bene, dà una gratificazione superiore rispetto ad altri regimi alimentari. Per noi italiani, poi, la pasta è anche il piacere di stare in tavola e della convivialità. Se poi sei un campione dello sport, la spaghettata in compagnia per festeggiare una vittoria importante è quasi inevitabile. E pazienza se, per una volta, si esagera un po’. Lo sa bene Flavia Pennetta, che ricorda la spaghettata extralarge in famiglia per festeggiare la vittoria dello US Open 2015: “eravamo a Brindisi, a casa dei miei genitori insieme agli amici e ci siamo ritrovati tutti intorno ad una padella enorme di pasta. Sarà stata almeno 1metro di diametro!”.
PASTA OLIMPICA – Anche il canottiere Giuseppe Vicino, campione del mondo 2015 nel 4 senza, che rappresenterà l’Italia alle prossime Olimpiadi, dichiara che per prepararsi all’intenso sforzo fisico di gare e allenamenti ne mangia anche 400g al giorno e racconta l’epica scorpacciata al compleanno di un amico: “nonostante l’avvertimento del cameriere, ordiniamo porzioni molto abbondanti come nostro solito. Siamo canottieri! Appena arrivano i piatti parte la sfida a chi ne mangia di più. Ho vinto io, 4 piatti e mezzo di pasta. Ne mangerei all’infinto!”
Non fanno mistero del loro amore per la pasta (e non nasconde che ne mangerà anche tanta a Rio 2016) sono i campioni italiani di nuoto Federica Pellegrini (che preferisce quella integrale), Filippo Magnini e Gregorio Paltrinieri. Un piatto leggero a pranzo prima dell’allenamento anche per la ginnasta Carlotta Ferlito e le campionesse di scherma Rossella Fiamingo e Arianna Errigo. Tania Cagnotto, regina dei tuffi, la mangia prima della gara, perché facilmente digeribile e energetica.