Mangiare pasta riduce il rischio di infarto – Sono diversi gli studi scientifici che confermano quanto faccia bene alla nostra salute e al nostro cuore consumare pasta e cereali. In occasione della giornata mondiale del cuore, che ricade come ogni anno il giorno 29 settembre, vogliamo ribadire quanti benefici abbiamo per la salute del cuore nel mangiare pasta e carboidrati e prediligere la dieta mediterranea per un corretto stile di vita. Consumare 80 grammi di cereali integrali al giorno, come pasta o pane, infatti, riduce il rischio di infarto del 21%. Il cereale più protettivo è l’avena perché contiene alte percentuali di betaglucano, una fibra che ha un’elevata capacità di ridurre il colesterolo a tavola. Ulteriore conferma testimoniata dagli studi dell’Università Federico II di Napoli che hanno ideato una pasta a base di estratti di Taurisolo, ricco in resveratrolo. Gli studiosi hanno notato che su 150 soggetti esaminati gli effetti della nuova pasta sono stati molto positivi sulla salute cardiovascolare: il taurisolo consente il ripristino della normale funzionalità, riduce le ostruzioni vascolari e mantiene integri i vasi sanguigni.
I medici a favore della dieta mediterranea – Il Modello alimentare Mediterraneo – spiega Luca Piretta, medico nutrizionista specialista in gastroenterologia – consente di raggiungere le percentuali ottimali tra i vari nutrienti energetici. Una dieta corretta ed equilibrata, infatti, deve apportare il 45-60% delle calorie totali giornaliere provenienti dai carboidrati. Di queste calorie il 10% deve essere rappresentato da carboidrati semplici; non più del 30% delle calorie deve provenire dai grassi e la restante quota del 12-15% dalle proteine. I cereali, in particolare la pasta ed il pane, che fanno parte della tradizione mediterranea, sono una fonte privilegiata di carboidrati complessi (amido) che consentono di soddisfare il fabbisogno giornaliero in carboidrati dell’organismo umano, in particolare del cervello. La pasta fa parte della nostra cultura e delle nostre abitudini. È un caposaldo della Dieta Mediterranea, tanto da essere stata proclamata il 16 novembre 2010 dall’UNESCO “patrimonio immateriale dell’umanità”.
Fonti: leggo.it