L’organismo umano è un meccanismo che ha bisogno di una corretta alimentazione per lavorare nel migliore dei modi. I vari organi che lo compongono rappresentano ‘ingranaggi’ egualmente indispensabili per il suo corretto funzionamento, è per questo indispensabile, quando ci si rivolge a un particolare regime alimentare, non trascurare le esigenze di nessuno di essi. La Dieta Mediterranea è la più indicata, unitamente a una costante attività fisica, per rispondere correttamente a tutte le esigenze, e a dimostrarlo esistono numerose evidenze scientifiche.
Gli alimenti che costituiscono la Dieta Mediterranea, dopo esser stati ingeriti, devono essere assimilati dall’organismo e lo stomaco non è l’unico deputato a questo ruolo. L’intestino è, infatti, un attore altrettanto importante e il suo corretto funzionamento è indispensabile per quella sinergia virtuosa che è alla base di una vita sana e di una corretta prevenzione di disturbi e malattie. I carboidrati sono la principale fonte di energia della nostra alimentazione. L’organismo li utilizza per ottenere glucosio, “carburante” che fornisce l’energia necessaria per il suo funzionamento.
Il glucosio è ricavato dalla digestione e dall’assorbimento dei carboidrati contenuti negli alimenti. Una volta ingeriti, i cibi contenenti carboidrati vengono digeriti a opera di diversi enzimi e proteine in grado di ‘smontare’ le sostanze più complesse in zuccheri semplici o monosaccaridi. Questi ultimi sono assorbiti solo in piccola parte nello stomaco, perché questo è compito dell’intestino tenue da cui passano nel sangue attraverso i villi intestinali.
È la prima tappa di un percorso, in 6 step, all’interno del quale l’insulina gioca un ruolo molto importante. Mediante la circolazione sanguigna, infatti, il glucosio arriva al cervello, ai globuli rossi, ai muscoli e viene utilizzato dalle cellule per produrre energia. È per questo motivo che le diete cosiddette iperproteiche sono sconsigliate, riducendo e in alcuni casi addirittura eliminando l’apporto di carboidrati, questi regimi alimentari non consentono l’approvvigionamento necessario di fonti energetiche a organi che non potendo svolgere il compito assegnato affaticano se stessi e, di riflesso, anche gli altri.