Cosa succede alla pasta quando varca i confini nazionali? Cosa accade quando un particolare formato si trova a confrontarsi con prodotti, tradizioni e soprattutto gusti estremamente lontani? La risposta è semplice: esattamente quello che capita in Italia, si sposa perfettamente, appassiona, incuriosisce e diventa volano di sperimentazioni e ricerche. Ecco sei casi che non lasciano dubbi.
Gli ziti a New York? sono baked! – Quando gli ziti arrivano nella Grande Mela finiscono in forno. Simili a un pasticcio, sono spezzettati e deposti in una pirofila per essere gratinati. I condimenti sono quelli tipici della cucina italo-americana, in altre parole pomodoro, salsiccia, formaggio, funghi e cipolle. Una sorte differente tocca agli strangozzi quando, a qualche miglio di distanza, varcano la soglia della dimora presidenziale. Nelle cucine della Casa Bianca, infatti, va in scena la rivisitazione di una ricetta tutta italiana che incontra i gusti della coppia Obama: la carbonara presidenziale prevede l’impiego di uova di quaglia, carciofi e tartufo.
Gli spaghetti, a Pechino sono di buon auspicio – La cucina cinese vanta una tradizione millenaria, è quindi un onore che alla pasta sia riservato un trattamento d’eccellenza. Carne e verdure sono gli ingredienti più gettonati da affiancare agli spaghetti ma le ricorrenze sono quello che conta. La lunghezza dello spaghetto è auspicio di lunga vita e il compleanno è senza dubbio il momento migliore per portarli in tavola. Attenzione però a non mangiarli silenziosamente, solo risucchiandoli rumorosamente si farà onore a ospite e cuoco. Tra le ricette classiche e più apprezzate si trovano i noodles con salsa bruna di maiale, dove la pasta si accompagna a una salsa di pancetta a cubetti, brodo di anatra, cetrioli. La preparazione dura circa 50 minuti.
Rio De Janeiro, dove la pasta la consiglia il medico – In questo Paese la pasta è fortificata con ferro e acido folico, in osservanza alle raccomandazioni dell’OMS e di una campagna di prevenzione e educazione alimentare contro l’anemia ferropriva, attualmente tra i principali “nodi” nutrizionali della nazione sudamericana. Ma a queste latitudini si sente anche forte l’influenza degli immigrati italiani nei primi anni del ‘900, non è raro trovare nonne e mamme brasiliane impegnate nella preparazione di una tipica pasta al forno italiana. Nonostante sia il quarto produttore di pasta al mondo, in Brasile arriva circa il 70% sul totale dell’export italiano di pasta. Tra le ricette preferite i Macarrão ao molho branco: spaghetti, e non maccheroni, tipici del Brasile, conditi con una specie di besciamella preparata con burro o margarina, maizena, latte o panna, sale e pepe.
Tokyo, la patria degli spaghetti alla napoletana – Nato nelle cucine dell’Hotel New Grand a Yokoama ̶ città destinata all’approdo dei primi occidentali tra il XIX ed il XX secolo ̶ questo piatto, oltre alla pasta, include bacon, cipolla, peperoni, pomodoro simil ketchup e, volendo, wurstel o prosciutto cotto, con una spolverata di parmigiano. Ma se nel Paese del Sol Levante si dovesse sentire nostalgia di casa ecco che ad annullare le distanze arrivano gli spaghetti con la bottarga, conditi, secondo i gusti, con l’aggiunta dell’alga nori. Degna di nota, invece, è l’assoluta ortodossia degli chef nipponici nel riproporre ricette italiane, privilegiando però i formati premium, come spaghettoni, paccheri o fusilloni.
Addis Abeba e la pasta in pentola a pressione – Parola di Davide Scabin: usando la pentola a pressione per preparare la pasta si risparmia fino all’83% di acqua e non si rinuncia al sapore. Le cotture alternative sono state pensate proprio per i Paesi in cui l’acqua potabile è un bene tanto prezioso quanto raro. Ecco quindi che grazie alla ricerca e al contributo di chef stellati è possibile rivolgersi alla pasta per affiancare i condimenti tipici del Corno d’Africa. Sono ormai tipici gli spaghetti con Berberé (mix di spezie peperoncino, zenzero, chiodo di garofano, coriandolo, pimento, ruta comune, ajowan e pepe lungo) e una spolverata di formaggio ayib locale, o i “Trout spaghetti”, che alla base di berberé e ayib aggiungono bocconcini di trota marinata e un filo d’olio d’oliva per mantecare il tutto.
Berlino e le nozze tra pasta e kebab – Spaghetti con pomodoro a pezzi e kebab affettato sopra, sì, siamo a Berlino, e non è tutto. La famosa austerità tedesca svanisce davanti a un piatto di pasta. Il caso più eclatante riguarda gli spaghetti al ragù, non solo apprezzati come pietanza, sono spesso usati per intrattenere i bambini nelle feste. Basta spostarsi di qualche chilometro, ma senza varcare i confini, per trovare, a Monaco, i cavatelli con vongole veraci e ceci. Restando nella parte meridionale è anche possibile gustare gli spatzle, simili alle nostre trofie ma arricchiti nell’impasto con spinaci o rape rosse. Si possono servire con speck, piselli, panna e funghi.