Si prepara con il wok e il mercato interno ne vuole sempre di più, tanto che sono allo studio nuove formule per soddisfare al meglio le esigenze di una cultura gastronomica distante da quella italiana: quando si parla di pasta la Cina è molto più vicina di quanto si creda.
Per la sua capacità di adattamento a cotture e condimenti delle più variegate tradizioni, la pasta continua a conquistare le piazze dei mercati di tutto il mondo. Lo dimostrano i dati diffusi in occasione del WPD (World Pasta Day) da cui emergono scenari interessanti, soprattutto riguardo al mercato e alle abitudini alimentari cinesi. Ecco 4 curiosità dal Sol Levante che ama la pasta.
- Si prepara nel wok – Niente pentole, scolapasta o tegami per il sugo. Il wok, la tradizionale ‘padella’ asiatica è impiegata con facilità nella preparazione della pasta in Cina. La capacità di adattamento degli strumenti tradizionali, infatti, facilita l’approccio di culture differenti alla preparazione dei piatti tipici italiani.
- Sempre più semplice e veloce – Il momento delle presentazioni è finito, i cinesi sanno esattamente cosa sia la pasta e come si prepari, per questo ne voglio sempre di più. Per soddisfare la domanda, quindi, è necessario proporre un’offerta accattivante che semplifichi le preparazioni e mantenga al contempo inalterato il gusto, come le nuove linee di prodotti pronti già confezionati con il loro condimento, da cuocere nel wok o “risottati” in pentola.
- Italian Style è meglio – Fuori dai confini nazionali la pasta piace talmente che il numero di ‘estimatori’ è in costante aumento. Me se la Russia registra un +11,5% di ‘pasta lovers’ e l’India un +15,4%, è la Cina a primeggiare tra i consensi con un + 37,9%, un dato che evidenzia quanto il Paese dell’estremo oriente stia trainando la passione per la pasta e più in generale per tutto il food ‘italian style’.
- Il futuro della pasta globale – Nei primi 6 mesi del 2015, i mercati più ricettivi alla pasta italiana sono stati: nelle Americhe il Canada (+8,4%), in Asia l’Arabia Saudita (+65,1%) e l’estremo oriente con Cina (+23,1%), Taiwan (+15,4%) e Thailandia (+12,9%). Insieme a quello mediorientale, il mercato cinese si conferma, quindi, come la nuova frontiera per la pasta globale.