Carboidrati complessi? Irrinunciabili anche a dieta

Un buon consiglio, quando ci si mette a dieta? Ridurre ma mai eliminare, le fonti da cui l’organismo umano ottiene ‘carburante’ per il suo corretto funzionamento. Un esempio concreto arriva dai carboidrati complessi, fondamentali anche quando si è a dieta contrariamente a quanto sostengono i dettami di alcune ’diete’ che pur professandosi miracolose, possono creare più problemi di quanti ne risolvano (o promettano di risolvere).

Che sia Dukan o Atkins, Paleolitica o qualunque altro tipo di dieta ricca di proteine – spiega Nicola Sorrentino, Medico e nutrizionista, specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, Direttore della Columbus Clinic Diet – si tratta di regimi alimentari dannosi per la nostra salute. Per stare bene il nostro organismo, ogni giorno, deve introdurre nelle giuste proporzioni proteine, grassi, zuccheri, vitamine, sali minerali, fibre vegetali e acqua. I carboidrati o zuccheri devono essere il primo e il più importante dei macronutrienti. Il 55-60% delle calorie totali di una dieta dovrebbe provenire, infatti, dai carboidrati”.

Pasta? Elisir di lunga vitaPasta e affini predispongono molto meno al sovrappeso di proteine e grassi. E questo proprio a causa di come funziona il nostro metabolismo. I carboidrati sono smaltiti molto rapidamente dal nostro organismo e le calorie che apportano, piuttosto che essere accumulate, vengono disperse molto più facilmente sotto forma di calore – sostiene Sorrentino -. Sono molti gli studi che indicano la pasta come una sorta di elisir di lunga vita, protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari e dei tumori”.

Proteine & scorie – E ancora, ricorda il prof. SorrentinoL’eccessivo metabolismo proteico innalza la produzione di scorie azotate (chetoni), con eventuale rischio di danno renale. Troppe proteine sarebbero, inoltre, indirettamente responsabili di altri squilibri nel nostro organismo e un loro più consistente apporto si traduce anche in un aumento del carico di sodio, un minerale fondamentale per la vita ma per il cui eccesso paghiamo lo scotto di una patologia di nome ipertensione arteriosa (uno tra i più noti fattori di rischio cardiovascolare)”.

In questo, come in molti altri casi, il buon senso è sostenuto da evidenze scientifiche. “Seguire un regime iperproteico, oltre che potenzialmente nocivo per la salute, è un concetto diseducativo – conclude Sorrentino -. Non si può pensare a una dieta come un modo di riparare, in tempi a volte troppo brevi, un danno estetico. Affinché un regime dietetico abbia successo, è importante abbinarvi un’attività fisica abituale e seguire delle regole alimentari appropriate nei tempi e nei modi corretti. In tal modo si raggiungerà il proprio peso corporeo e si manterrà nell’arco degli anni a garanzia di un buono stato di salute”.