Fa bene all’umore perché stimola l’ormone della felicità, non fa ingrassare e concilia il sonno. Ecco 5 buone ragioni per non rinunciare alla pasta
Non fa ingrassare – Lo abbiamo ribadito più volte, la pasta è un prezioso alleato della nostra dieta: per stare bene il nostro organismo, ogni giorno, deve introdurre nelle giuste proporzioni proteine, grassi, zuccheri, vitamine, sali minerali, fibre vegetali e acqua. I carboidrati o zuccheri devono essere il primo e il più importante dei macronutrienti. Il 55-60% delle calorie totali di una dieta dovrebbe provenire dai carboidrati. Quelli complessi, come l’amido (il costituente principale della pasta), sono i migliori, e questo in ragione del loro ridotto indice glicemico. Un basso indice glicemico si traduce in una più prolungata sazietà, un peso migliore, un minore rischio di malattia.
Pasta di sera – Oltre a non fare ingrassare, la pasta può essere consumata senza remore anche a cena. A confermalo è L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che, attraverso il suo blog dedicato ai falsi miti alimentari, sostiene che “la convinzione che i carboidrati debbano essere esclusi dalla dieta, o che sia meglio assumerli durante il giorno e non la sera, è priva di fondamenta”. Via libera quindi ad un buon piatto di pasta a cena, come sostiene anche Luca Piretta nutrizionista e gastroenterologo, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (S.I.S.A.): “Nella pasta si trovano triptofano e vitamina b per il relax di mente e corpo, la pasta è un’ottima alleata anche di sera, soprattutto se siamo stressati, se soffriamo d’insonnia o se lamentiamo disturbi di sindrome premestruale”.
Energia a lento rilascio – La pasta è un’ottima fonte di carboidrati complessi, che forniscono energia a lento rilascio oltre a essere una preziosa fonte di glucosio, il carburante fondamentale per cervello e muscoli. A differenza degli zuccheri semplici che offrono energia a rapido rilascio, l’energia fornita da un piatto di spaghetti viene rilasciata gradualmente e dura più a lungo, garantendo un maggiore senso di sazietà.
L’indice glicemico – Picchi glicemici dopo i pasti? Sicuramente non è colpa della pasta. E se è vero che come tutti gli alimenti ricchi in carboidrati, la pasta influenza la glicemia, particolarmente dopo i pasti, è anche vero che questo effetto è molto meno rilevante che per altri alimenti come il riso, il pane, le patate e la polenta. Dura e compatta la struttura della pasta favorisce un lento rilascio degli zuccheri durante la digestione, senza bruschi innalzamenti della glicemia. Questo spiega anche il suo elevato potere saziante che si protrae per diverse ore limitando, così, l’esigenza di ricorrere a snack poco salutari per far fronte agli accessi di fame tra un pasto e l’altro.
Fa bene al cuore e all’umore – Consumare 80 grammi di cereali integrali al giorno, come pasta o pane, riduce il rischio di infarto del 21%. La pasta non deve mai mancare nella dieta, in quanto è un importante agente antistress, favorisce il rilascio della serotonina (l’ormone del buonumore) è energetica e leggera, facilmente digeribile, amica del cuore e saziante. In abbinamento ai cereali integrali è bene consumare anche altri cibi che aiutano a preservare la salute del cuore, come pesce azzurro, frutta e verdura.