Che cos’è, oggi, la pasta per i giovani di età compresa tra i 15 e i 35 anni? Giocando con 4 parole, è soprattutto: tradizione (molto più di quanto si sarebbe potuto immaginare), improvvisazione (si può fare con quello che c’è), semplicità e convenienza economica. Primo tra i piatti a cui non rinuncerebbero mai davanti a frutta e verdura (45%) e pane (32%), la portano tutti i giorni 8 giovani su 10 e per il 55% è il piatto che ricorda di più la mamma. Il punto di vista dei Millennials sul nostro più amato piatto nazionale è dato dalla ricerca “Giovani e pasta: ritorno al futuro” realizzata da Doxa per AIDEPI (Associazione delle Industrie del dolce e della pasta italiane) su un campione nazionale di 1000 adulti tra i 15 e i 35 anni. E la conclusione non è proprio scontata: il filo che lega i giovani alla pasta non si è interrotto. Anzi.
PASTA? MAI SENZA – Cominciamo col dire che per il 63% dei giovani la pasta figura al primo posto tra i 3 cibi più irrinunciabili. Seguita, chi lo avrebbe detto, da frutta e verdura (45%) e dal pane (32%). Una generazione “analcolica” che, invece, direbbe no senza alcun problema a vino (50%) e birra (47%). Ma che rinuncerebbe senza soffrire anche ai legumi (30%) che, evidentemente, subentrano alla verdura come cibo salutare ma poco amato dai giovani del XXI secolo. Una particolare ricetta di pasta è il piatto che al 55% del campione ricorda la mamma mentre questo accade, al 20% del campione, davanti a un dolce tipico della tradizione familiare. In quanto ai formati vince di misura la pasta corta (soprattutto rigatoni, fusilli, penne e garganelli), un po’ più apprezzata dalle ragazze del Centro Nord, rispetto ai classici spaghetti e bucatini e alle altre tipologie di pasta lunga.
«È la riconferma che la pasta è il cibo più amato, a tutte le età» – afferma Riccardo Felicetti, Presidente dei pastai italiani. «E pensare che qualcuno aveva ipotizzato un allontanamento di questa generazione da penne e spaghetti, magari per rincorrere suggestioni più esotiche e globali delle cosiddette “cucine del mondo”. Niente di più falso. I giovani italiani la mangiano, la postano su Facebook, la commentano su Twitter, la fotografano e ne parlano fra loro… La pasta rappresenta il valore aggiunto della dieta mediterranea, a cui gli italiani non vogliono rinunciare, è il piatto simbolo del Made in Italy nel mondo ed è così amata soprattutto per la sua convivialità e versatilità, grazie alla capacità di abbinarsi a tanti ingredienti, stili di vita e occasioni di consumo diversi».
Anche 2 volte al giorno – Una cosa però accomuna tutti. Otto giovani su dieci la pasta la mangiano praticamente tutti i giorni, con una media nazionale di circa 6,5 piatti a settimana. 1 giovane su 5, soprattutto i maschi di 15/20 anni del Sud e delle Isole, fa spesso il bis, portandola in tavola sia a pranzo che a cena (10 volte a settimana). La porzione media sfiora i 100 grammi (96 gr.), ma quasi la metà del campione ne mangia un po’ di più, arrivando a 100-120gr. Le porzioni più abbondanti si hanno nei piatti dei ragazzi di 21/29 anni del Nord Ovest.
Generazione Masterchef? Vincono semplicità e tradizione – Altra sorpresa: 1 giovane su 3 (37%,) la pasta a casa se la cucina sempre da sé e non ha qualcuno che gliela prepara. La percentuale, ovviamente, è più alta tra gli over 30 (48%), ma colpisce scoprire che questa autonomia in cucina si ritrova anche tra il 29% dei giovani di 15-20 anni. Solo il 15% dice che non lo fa mai e che è un disastro ai fornelli. E se chiedi a questi chef (per passione o necessità) come scelgono le ricette su cui cimentarsi, ecco che tornano le parole d’ordine che riassumono il loro rapporto con la pasta: tradizione (31%, ricette tradizionali e gustose riprese dal ricettario di famiglia); improvvisazione (21%, mi arrangio con quello che trovo in frigo); semplicità (19%, preparo una ricetta semplice, come pomodoro e basilico o la pasta col tonno). Insomma, la generazione figlia di Masterchef, sottoposta a ogni sollecitazione possibile, in tv e sul web, in termini di ricette sofisticate e complesse, quando si chiude tra le 4 pareti domestiche riscopre una normalità fatta di gusti facili e tradizione familiare.
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